psicoterapia

Quando iniziare una psicoterapia

Forse il quando e il perché iniziare una psicoterapia non sono concetti poi così differenziabili, o meglio immagino piuttosto che debbano essere trattati insieme in quanto, insieme, contribuiscono alla formazione della domanda di terapia.

Ci si può accostare alla psicoterapia per molte ragioni – molti i perché – mentre il “quando” si matura secondo tempi interni individuali.

Si può pensare di iniziare una psicoterapia a seguito di eventi che hanno avuto un forte impatto sulla qualità della propria vita come una separazione, un lutto, la perdita del lavoro o una malattia.

Ho citato solo alcune circostanze e se ne potrebbero aggiungere molte altre, ma quello che piuttosto intendo sottolineare è che le conseguenze emotive da esse derivanti determinano, spesso, uno stravolgimento del ritmo di vita.

In alcuni casi il sentimento di sopraffazione rispetto alle situazioni vissute, o, al contrario, la curiosità di capire se e in che modo si è contribuito al loro verificarsi, può far nascere la necessità di rivolgersi ad uno psicoterapeuta.

In questo caso il ‘perché’ è noto ed il ‘quando’ dipende dalla spinta individuale orientata ad alleviare un malessere più o meno pervasivo.

A volte sono dei sintomi sia fisici che psichici a determinare la decisione di iniziare una psicoterapia: pensiamo agli attacchi di panico, ai sintomi caratteristici del disturbo post traumatico da stress, all’insonnia, alle fobie e alle ossessioni-compulsioni, solo per citarne alcuni.

In questi casi, uno o più sintomi, possono avere una portata significativa sulla vita privata sociale e lavorativa e, per questa ragione, si può pensare di richiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta.

Anche in questo caso il “perché” continua ad essere evidente (un sintomo specifico) mentre il “quando” può apparire più legato all’urgenza di risolvere un sintomo psicofisico talora invalidante.

Le motivazioni che possono spingere a intraprendere una psicoterapia possono riguardare anche la personale necessità di dare sollievo a stati emotivi latenti e diffusi: un senso di insoddisfazione pervasivo rispetto alla propria vita e al proprio contesto sia familiare e sociale oppure la sensazione di non farcela a superare le difficoltà quotidiane prima non avvertite come tali.

Qui, al contrario, il “perché” rimane da definire mentre il “quando” si collega alla sensazione di avere esaurito le proprie personali risorse nel gestire un malessere diffuso e, allo stesso tempo, alla necessità interna di iniziare una psicoterapia per esplorare e dare un significato a quanto accade.

A volte è indicato iniziare una psicoterapia “quando”, per i sintomi fisici prima accennati (insonnia, attacchi di panico, ansia…), si fa ricorso in prima battuta all’aiuto dello psichiatra che può fornire un sostegno farmacologico ai sintomi presentati. In questi casi il parallelo lavoro della psicoterapia alla cura farmacologica si rivela essere ampiamente efficace e necessario.

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