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Dieci domande sul gruppo terapeutico

10 domande sul gruppo terapeutico. Quali sono gli obiettivi, a cosa serve, la differenza con la psicoterapia individuale e… quanto costa. Inziamo

1.Che cos’è il gruppo terapeutico e a che cosa serve?

La finalità del gruppo terapeutico è quella di fare esperienza nel gruppo e attraverso questa esperienza produrre trasformazioni nella personalità dei singoli membri. Esistono diversi tipi di gruppi terapeutici, che si distinguono secondo diversi modelli teorici. Noi ci occupiamo del piccolo gruppo a funzione analitica, secondo il modello teorico elaborato da Bion e proseguito in Italia da F. Corrao.

2.Che differenze ci sono con la terapia individuale?

A questa domanda è molto difficile rispondere, e il dibattito scientifico è ancora aperto. Ci sono molto analogie e profonde differenze. Mi soffermerei sulla capacità del gruppo, di limitare il narcisismo personale, recuperando una dimensione relazionale collettiva, dimensione che sembra sempre più dimenticata nella nostro vita quotidiana e nelle nostra cultura. Direi che nel gruppo ci occupiamo sempre dell’inconscio, ma attraverso lo spazio psichico che in noi è anche in comune con gli altri.

3.Cosa si fa nel gruppo?

Le persone sono libere di parlare di ciò che vogliono, senza indicazioni precise, e interagiscono con gli altri in modo libero. Non ci sono temi predefiniti ed è concessa la massima libertà di espressione.

4.E il terapeuta che fa?

Il terapeuta è allo stesso tempo un membro del gruppo, coinvolto come gli altri nelle dinamiche del gruppo, ma ha una posizione anche asimmetrica. Nel senso che è in grado di cogliere ed esplicitare il clima emotivo del gruppo e fare interpretazioni su quello che sta accadendo a livello inconscio e simbolico nel gruppo. Il gruppo è sempre trattato come un unico spazio psichico. Le interpretazioni possono riguardare le configurazioni inconsapevoli che il gruppo assume nel tempo. È certamente qualcosa di cui è necessario fare esperienza per poter essere compresa.

5.Da quante persone è composto un gruppo?

Pensiamo che in tre si è già un gruppo. Ma di solito da almeno quattro o cinque persone fino ad un massimo di dieci o dodici. In generale fino al punto in cui ci si può vedere e sentire agevolmente, e c’è abbastanza spazio per chiunque. È questo il senso del piccolo gruppo. I gruppi sono semiaperti, cioè è possibile accogliere nuovi membri in qualsiasi momento concordandolo con il terapeuta che avviserà il gruppo. Si può osservare in questo caso che esperienza farà il gruppo all’arrivo di una nuova persona. Cambierà tutto? La accetterà? Porterà qualcosa di nuovo? Ci sarà più o meno spazio per noi?

6.Quale è la frequenza degli incontri e quanto dura?

Il gruppo si riunisce una volta a settimana nello studio del terapeuta, per circa un’ora e mezza sempre nello stesso orario. La durata è indefinita. Ovviamente le persone sono libere di frequentare il gruppo fino a quando lo ritengono utile. Certo è necessario un periodo minimo di frequentazione per fare esperienza su di sé del gruppo e coglierne gli effetti trasformativi. Come nella psicoanalisi individuale si produce una differenza tra il tempo finito e ripetitivo delle sedute e il tempo indefinito del suo termine. Anche questo ha un valore terapeutico.

7.Che succede se qualcuno non si presenta?

C’è una sedia vuota nel gruppo. Si potrebbe dire che è presente come assente. Il gruppo sente la sua assenza, e questo è comunque fonte di riflessione e influenza le associazioni dei presenti.

8. Ma soprattutto quanto costa?

Il prezzo varia in base ai gruppi che abbiamo attivi nel centro, certo è minore rispetto alle terapie individuali, e questo è già un effetto positivo del gruppo, del fatto che si condivide un bene comune.

 

Vedi anche: Psicoterapia di gruppo a Roma , Obiettivi della psicoterapia di gruppo

 

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