CTP Roma: la consulenza tecnica nel giudizio di separazione

Nell’ambito della separazione giudiziale, nei casi in cui la coppia non è d’accordo sulle modalità della stessa, sia in termini economici che per ciò che concerne il regime di affidamento dei figli minori – secondo l’art. 61 del Codice di Procedura Civile – il Giudice può avvalersi di esperti (psicologi, psichiatri o pedagogisti) dotati di cognizioni scientifiche particolari che possano contribuire a chiarire degli aspetti cruciali che emergono durante il procedimento.

La consulenza tecnica: CTU e CTP a Roma

In tutti i Tribunali Civili e dei Minori, e pertanto anche al Tribunale di Roma, l’esperto designato dal Giudice viene definito Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) e lo assiste per i singoli atti – o anche per tutto il processo – fornendo in udienza, o in camera di consiglio, gli eventuali opportuni chiarimenti. In particolare il Giudice, attraverso la formulazione di quesiti – che verteranno su una richiesta di approfondimento su aspetti psicologici e relazionali delle parti, oltre a indicazioni su soluzioni possibili e auspicabili per la vita futura dei genitori e soprattutto della prole – incarica ed orienta il lavoro del CTU. Nella fase di nomina e formulazione dei quesiti viene concordato, fra Giudice e CTU, un termine per presentare la relazione finale che, a seconda dei casi, varia dai 30 ai 90 giorni.

I consulenti tecnici di parte: CTP a Roma.

Dopo la nomina dell’esperto CTU le parti, solitamente su indicazione dell’avvocato, possono nominare un CTP (Consulente Tecnico di Parte) che ha il compito di assistere alle operazioni peritali con il fine di garantire la tutela dei diritti del proprio cliente. Il CTP è uno psicologo iscritto all’Ordine ed il suo ruolo all’interno della consulenza, oltre a quello appena descritto, è quello di facilitare il dialogo fra le parti in presenza del CTU, di sostenere il proprio assistito nelle fasi valutative anche attraverso un’attenzione particolare al vissuto emotivo, di lavorare in collaborazione con il CTU e il CTP di controparte (qualora possibile) per prospettare e costruire un nuovo assetto che risponda alle esigenze di un contesto familiare in mutamento.

Consulenza Tecnica d’Ufficio: metodologia

Il CTU incaricato da inizio alle operazioni peritali e fissa una serie di incontri con le parti e i rispettivi CCTTPP (consulenti tecnici di parte) al fine di ricostruire la storia personale anamnestica e relazionale delle parti in causa. In tale ambito può prendere visione degli atti di causa processuale che comprendono:

• dichiarazione e memorie degli avvocati delle parti,
• documentazione clinica
• dichiarazione degli insegnanti dei figli minori.

Attraverso l’esame di questo materiale il CTU può ipotizzare alcuni elementi che hanno poi portato alla crisi coniugale e valutare, alla luce di ciò che emerge, la personalità dei soggetti rispetto all’idoneità genitoriale nonché la qualità della relazione tra le parti del sistema famiglia.

Visite domiciliare e Test

Il CTU, nell’ambito di questa indagine, si avvale anche di altri strumenti – visite domiciliari e somministrazione di test – indispensabili per la raccolta di ulteriori significative informazioni.

1. Le visite domiciliari hanno lo scopo di verificare se e in che misura le abitazioni ove vivono i coniugi separati rispondono alle esigenze del/i minore/e (gli spazi di cui il bambino può disporre, l’ubicazione del quartiere, vicinanza con la scuola) ma soprattutto di valutare le dinamiche familiari all’interno del contesto abitativo.
2. I test sono invece volti ad approfondire la conoscenza di alcune aree della personalità e della natura delle relazioni familiari, come supporto all’indagine globale dei soggetti in esame. Laddove il CTU non abbia dimestichezza con tali strumenti può nominare un esperto di sua fiducia che espleti la parte di lavoro inerente l’individuazione, la somministrazione e l’elaborazione del materiale suddetto.

Finalità e utilità della CTU e dei CTP

Di norma la Consulenza Tecnica d’Ufficio viene proposta solo da una delle parti in causa pertanto, la parte non richiedente può sentire questo percorso come intrusivo e viverlo in maniera distaccata e imposta. Tuttavia l’esperienza relazionale con il Consulente può invece fornire un modello di elaborazione dei vissuti emotivi tale da poter essere accolto e utilizzato da ambo le parti. Se la semplice indagine valutativa diagnostica viene superata, diventando lavoro anche di esplorazione ed intervento, allora ad usufruire della Consulenza non sarà solo la Magistratura, che ha attivato la richiesta di un “giudizio” bensì, ad un livello diverso, lo stesso nucleo familiare coinvolto.

La consapevolezza che ogni colloquio psicologico porta con sé un intrinseco livello terapeutico, può indirizzare il Consulente Tecnico verso una metodologia che consenta, al sistema familiare, di utilizzare la vicenda giudiziaria come un’occasione di rilettura della propria storia in una prospettiva elaborativa e propositiva. Interpretare e calibrare in senso psicologico quello che la famiglia porta, propone ad essa dei livelli di lettura di ciò che sta accadendo, crea una logica all’interno della quale i personaggi coinvolti vivono un’esperienza che mette in evidenza le potenzialità costruttive avvicinandoli il più possibile all’esigenza di elaborare il fallimento della separazione o disgregazione del nucleo familiare senza ricorrere ad azioni di negazione.

Nel percorso di sostegno alle famiglie portato avanti da tutti i professionisti del Gruppo Clinico, siamo naturalmente a disposizione per affiancare il vostro eventuale percorso di separazione giudiziale in qualità di Consulenti tecnici di Parte (CTP) sul territorio di Roma, per superare al meglio questa fase di confronto e cambiamento nel rapporto di coppia e con i propri figli. Non esitare a contattarci per eventuali domande o richieste sul tema.

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